Il 22 marzo 2019 è stato affisso negli ospedali San Paolo e San Carlo, a Milano, un volantino a firma della Segreteria Cisl FP (Funzione Pubblica) – ASST Santi Paolo e Carlo (denominazione assunta dall’accorpamento dei due ospedali) dal significativo titolo: “E anche questa volta per i sindacati di sinistra il “padulo” è servito!!!” Con accanto il simbolo Cisl un stilizzato disegno di uccello che corrisponderebbe al nome di Padulo, in allusione come dire: ”ve l’abbiamo messo in quel posto”. Un comunicato a dir poco delirante nella forma e nel contenuto, che pare scritto sotto l’effetto di sostanze allucinogeni. Ne riportiamo più avanti qualche frase a dimostrazione di tutto ciò…
Comprendiamo il loro risentimento dal momento che volendo estromettere dal tavolo delle trattative, in associazione con altri sindacati firmatari del CCNL e con la complicità della nuova Direzione Aziendale, i sindacati non firmatari come l’USI (vedi articolo su UN n. 10 2019), si sono trovati loro stessi estromessi dalle decisioni prese in senso contrario dalla maggioranza delle RSU del San Paolo e San Carlo, soprattutto dalla chiara volontà espressa dalle assemblee generali dei due ospedali.
Ma dal risentimento all’utilizzo del linguaggio velenoso e soprattutto delirante ce ne passa. Se questo è il comportamento di un sindacato che si autodefinisce responsabile c’è solo un aggettivo: vergognoso!
La prima perla è all’inizio del testo: ”Cari colleghi e lavoratori il male assoluto del nostro ospedale, si chiama sinistra o per meglio dire tutti quei sindacati con propensione a sinistra e portafoglio a destra. Che predicano al servizio dei lavoratori per proteggere interessi personali, Strumentalizzando pseudo assemblee dei lavoratori.” Più avanti nel testo accusano: “Assemblee generali dei lavoratori dove le presunte BR impediscono il normale svolgimento della attività democratiche (a nessuno dei presenti in assemblea è stato permesso il diritto di replica).”
Considerando il fatto che per loro non c’è contraddizione, perché la evidente propensione a ‘destra’ coincide esattamente con la posizione del loro portafoglio, ma parlare di presunte BR che impediscono il normale svolgimento dell’esercizio democratico in assemblea generale promosse dalla RSU, organo di rappresentanza sindacale eletto dai lavoratori stessi, oltre ad essere demenziale offre il fianco a denuncia penale, secondo le regole della democrazia borghese. La risposta che è stata data in un comunicato dell’Unione Sindacale Italiana – USI Sanità al San Paolo e San Carlo, dal titolo “PIANGERE, RIDERE O PREOCCUPARSI” è la seguente: “Non è affatto chiaro nel comunicato a chi si rivolgano i signori sindacalisti funzionari provinciali a simbolo Cisl (non sappiamo se il catone animato faccia parte del loro logo, ma lo sospettiamo). Senza preciso nome è pure il loro bersaglio identificato genericamente con i ‘sindacati di sinistra’ e ‘pagliacci rossi’. Non è per nulla evidente dove costoro traggono l’ispirazione di affermare l’esistenza di ‘presunte BR’ capaci di impedire il normale svolgimento dell’assemblea.”
In altro punto del comunicato Cisl si lamenta che viene attaccata la “Direzione Strategica per i pagliacci rossi” con “Minacce alla DG (Direzione Generale) di movimenti falce e martello”. E ancora “volantini con l’intento di screditare una parte Responsabile del Sindacato”. Questo comunicato, in quanto a responsabilità, è un fulgido esempio.
Il comunicato di USI Sanità aggiunge rispetto al linguaggio: “Lo stile di costoro che insultano il bersaglio anonimo (ma non troppo) ricorda fin troppo una certa cultura, ora in netta espansione anche al Nord: che sia la ‘società civile’ tanto evocata? Ecco servito il medesimo frasario utilizzato nel 1919 dai primi Fasci combattenti manovrati da Benito e dagli industriali che lo foraggiarono, ma i latori di tanto psico-sindacalismo nero – e non più solamente giallo – non sono certamente i disperati che combatterono al fronte nel 1915-18 per tornare disoccupati traditi e affamati, ma strani personaggi odierni funzionari di professione che vivono di tessere, padronati, modelli 730 e via dicendo. Non a caso sono gli stessi che con il povero DG sotto accusa delle guardie rosse, fregandosene della RSU aziendale, hanno riscritto l’intero protocollo delle relazioni sindacali dei due ospedali… ma con i piedi.”
La Segreteria Cisl finisce con una chicca: ”Cari lavoratori il modello sindacale del 1968 non è più funzionale ad una società civile che è cambiata. Dove a nostro avviso è imprescindibile una sinergia propositiva tra datore di lavoro e sindacati nell’intento comune di crescere e accrescere tanto l’azienda quanto il personale. Occhio alle bufale”. Al quale il comunicato di USI Sanità risponde: “Non si sa nemmeno a quale modello sindacale del 1968 i signori in questione facciano riferimento anche se, proprio nel 1968, è nato quel Servizio Sanitario Nazionale che non nominano mai e che a loro sembra non interessare tanto dato che è andato a rotoli.” Termina poi con quest’ultima considerazione: “Possiamo solo dire che in mezzo alle tremende accuse lanciate a comunisti e leccate profuse ai direttori non vi è traccia dei 9 anni passati senza contratto, senza soldi e senza nuove assunzioni grazie al silenzio di certi professionisti funzionari sindacali, loro sì Paduli!” E la costatazione: “Non è la prima e non sarà l’ultima provocazione. Viene da chiedersi che cosa avrebbero mai potuto dire in assemblea certi personaggi latori di simili argomenti… Il ‘firmatario’ che sigla con il DG il suo protocollo delle relazioni sindacali si presenta per quello che è! Ma anche il direttore che si avvale di certa gente non ci fa una bella figura.”
Enrico Moroni